
Venerdì 10 luglio è stato nostro ospite a Cellamare Fabio Salvatore autore del romanzo “Cancro non mi fai paura”.
Sono intervenuti alla presentazione il dr. Guglielmo Minervini Assessore Regionale alla Trasparenza e Cittadinanza attiva e il dr. Emanuele Sannicandro Presidente del Consiglio di Indirizzo e Verifica dell’Istituto Tumori di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico “Giovanni Paolo II” di Bari.
Quella del libro è una storia autobiografica: ambientata nel 1999, racconta la storia di Andrea (Fabio) e della sua dura battaglia, fatta di dialogo e conoscenza, con la malattia, un cancro alla tiroide.
Questo è un estratto dal libro:
Sono intervenuti alla presentazione il dr. Guglielmo Minervini Assessore Regionale alla Trasparenza e Cittadinanza attiva e il dr. Emanuele Sannicandro Presidente del Consiglio di Indirizzo e Verifica dell’Istituto Tumori di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico “Giovanni Paolo II” di Bari.
Quella del libro è una storia autobiografica: ambientata nel 1999, racconta la storia di Andrea (Fabio) e della sua dura battaglia, fatta di dialogo e conoscenza, con la malattia, un cancro alla tiroide.
Questo è un estratto dal libro:
Ascolta la voce che ti chiama. Ascolta il respiro che ti
sfiora. Ascolta il tempo che passa. Ascolta il passo della vita. Sì, tu
ascolti. Tu vedi. Tu decidi. Io, fermo, posso solo esaudirti. Ti sorrido.
Tu mi hai concesso giorni. Tu mi hai dato vita. Tu mi hai donato sogni.Tu mi hai insegnato la paura. Oggi, la paura è ormai lontana.Si, lo penso e te lo dico: non mi fai paura. Non mi fai
paura, perché mi pensi.Non mi fai paura, perché mi respiri la vita. Non mi fai
paura, perché mi ascolti.Oggi sono in riva alla vita, che è in piena, fra onde e
mareggiate, di ricordi
inquieti e passati.
Non mi fai paura, perché
scivoli via con me. tu, se scappi via, sei via da
me. Se ritorni, sei da me,
dentro e fuori me. Lontano da me e per sempre con
me. Sì che ritorni via.
Devo guardarti. Devo non abbandonarti e non
abbandonarmi. Ora, sì che ti
guardo ed i tuoi occhi mi fissano.Lo so, lo sai. Non mi fai paura.
Ho incontrato Fabio qualche tempo fa e da subito ne sono rimasta affascinata. Una persona particolare sotto molti aspetti: da un lato il professionista pratico e abile nel destreggiarsi su più fronti dal teatro alla scrittura, regista, scrittore, attore.
Dall’altro l’uomo, disarmante per la sua franchezza nell’esprimersi e per la sua generosità ma allo stesso tempo grintoso e determinato. Un insieme di qualità esplosive che, hanno fatto sì che oggi siadiventato un’icona per chi lotta contro il cancro.
In questi giorni parlando con qualcuno della presentazione di Fabio qualcuno mi ha risposto : “non ne voglio sentir parlare, ho paura”. Solo la pronuncia della parola cancro incute timore in molti, poiche’significa morte ma non sempre è così e Fabio ne è testimonianza. Troppa gente non lo sa, vive nell’ipocrisia del silenzio.
Non lo sa perché la nostra è un’informazione imbavagliata: il cancro non fa audience, a meno che non si sia disposti a farsi riprendere in punto di morte (vedi ragazza inglese) e specie in questo periodo non è da ombrellone e questo mi fa rabbia, solo quando il cancro diventerà un grande personaggio pubblico solo allora tutti ne parleranno.
Tutte le testate giornalistiche tutti gli obiettivi saranno pronti a immortalarlo sul red carpet dello spettacolo. Fino ad allora coloro che ogni giorno fanno la chemioterapia o la radio resteranno soli, nel loro silenzio.
Purtroppo viviamo nell’Italia dei reality, delle veline e dei calciatori, nel mondo patinato dello spettacolo. Il cancro è troppo scomodo come argomento ma per fortuna c’è Fabio armato di coraggio in prima linea contro il popolo degli omertosi.
Forza amico mio, siamo tutti con te.
Una gradita sorpresa è stata dedicata a Fabio: l'esibizione di uno dei talenti cellamaresi, Anna Michela Carducci, 8 anni, bionda dagli occhi azzurro cielo ma che balla quasi fosse una professionista, lasciandoci tutti esterefatti con un live dedicato a Michael Jackson.
Ringrazio i miei concittadini che hann partecipato in maniera copiosa alla serata, eravate più di cento e questo significa che qualcosa negli animi sta cambiando.
Perchè Cellamare non sia solo spettacolo ma anche informazione primaria.
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